giovedì 29 dicembre 2016

Sesto giorno di Chemio... -2! 🎀

Questa settimana, andare in ospedale ha un po' ammazzato lo spirito festaiolo tipico delle ultime settimane di dicembre. Ho ripetuto in testa la frase che mi diceva sempre mia nonna quando ero piccina: "si fa quello che si deve fare, senza lamentarsi". Così anche oggi sono andata in ospedale, carica quasi di più del solito! 🙂 A pochi giorni dalla fine dell'anno, sono piena di vita e di voglia di godermi ogni singolo giorno che verrà! E poi, per una meridionale come me, oggi grande sorpresa: mentre andavo in reparto ha oniziato a nevicare! 😍❄ E niente, mi sono messa a saltellare per il viale cercando di mangiare la neve. Avere quasi 30 anni e dimostrarne 5, insomma. Non mi sembra vero di essere arrivata quasi alla fine di questo percorso: ad Ottobre mi sembrava di essere precipitata in un oblio senza fondo. Sono grata a chi mi è stato vicino in questi mesi, ai medici che hanno saputo prendersi cura di me in modo così celere ed attento, ai miei genitori, e a me stessa. Ringrazio la mia forza, la mia perseveranza, la mia testardaggine. E soprattutto ringrazio la vita, per avermi dato la "fortuna" di comprendere il significato di ogni singolo gesto!

VIVERE È BELLISSIMO! 

PS: Buon anno amici! Non smettete di combattere... ❣


venerdì 16 dicembre 2016

Quinto giorno di Chemio

...Mi sa proprio che stai perdendo 5-0 caro Mr. Hodgkin! 😜 Quando sono entrata in reparto, questa mattina, le infermiere mi hanno accolto con abbracci e sorrisi: sapevano tutte che la PET era risultata negativa, e festeggiare con loro il mio salto verso la guarigione è stato bellissimo. In questi mesi mi hanno coccolato, abbracciato quando avevo paura e fatto ridere quando ero triste. Le adoro, tutte... Le ore di terapia sono trascorse molto velocemente oggi: per la prima volta ero la più "anziana" in sala: alla mia destra una ragazzina di soli 18 anni, alle prese con una bestia che non la lasciava ormai da 4 anni... Dall'altra parte una di 26, con un linfoma refrattario alla chemio che l'ha costretta ad autotrapianto  ed altre sofferenze.
Quando sento queste storie capisco di essere fortunata ad aver quasi estirpato il mio nemico in così poco tempo. Certo, ho una gran paura che torni, però. Non posso negarlo. A parte un sonno tremendo, per il momento non avverto grossi effetti collaterali... Sono fortunata anche in questo! Questa settimana, piena anche di ottime notizie dal punto di vista lavorativo, mi ha fatto dei regali stupendi. Quando ti dicono che non c'è più tumore dentro di te, che ciò che ti stava uccidendo è stato eliminato, che è fuori dal tuo corpo, ti senti pervaso da una linfa vitale nuova. Ho letto ed ascoltato in tanti blog la parola "rinascita" con molto scetticismo, ma ora che sto vivendo anche io queste emozioni capisco che nulla è più veritiero ed appropriato.

Vivere è bellissimo.



martedì 13 dicembre 2016

PET intermedia e... Festeggiamenti! 💜

Venerdì scorso ho fatto la PET intermedia, alla fine di due cicli di Chemioterapia... Fare la PET è stato anche questa volta strano ma divertente. Il reparto di Medicina Nucleare si trova nel seminterrato dell'Ospedale, è praticamente un grosso bunker cui si accede da pesantissime porte senza vetri... Abbastanza tetro. Quando chiamano il mio nome, dalla sala d'attesa, calzo i copriscarpe e la porta che mi taglierà lontano dal mondo per le successive 24 h si chiude dietro di me. Mi fanno l'iniezione di radiofarmaco, e poi  mi lasciano 50 minuti su una poltrona (chiusa in una micro-stanzetta con le pareti schermate), durante i quali devo trangugiare almeno mezzo litro d'acqua. In questi 50 minuti non puoi dormire (il che è complesso,visto che la poltrona è reclinata e mediamente sei in piedi dall'alba visto che in ospedale non hanno amore di letto), non puoi alzarti, incrociare gambe o braccia, parlare... La prima volta mi hanno sgridato perché stavo facendo la mia adorata Settimana Enigmistica, quindi stavolta ho portato con me il mio fidato Kindle e mi sono immersa in un'oretta di buone letture. Ad un certo punto, l'altoparlante gracchia, e fa il mio nome: seguo tutte le indicazioni dell'infermiera, di cui sento solo la voce, finché una serie di porte si aprono e chiudono in sequenza per condurmi alla sala dove è presente lo strumento. Sembrano le porte delle banche: quella di fronte a te non si apre finché quella alle spalle non è chiusa. Percorrendo quei pochi metri penso: "Cavolo, ma sono davvero così radioattiva???". Finalmente arrivo al cospetto del bestione, mi sdraio sul lettino, pazientemente mi faccio legare e poi... Finalmente ho 20 minuti per poter chiudere gli occhi e sonnecchiare un po'. Il movimento del lettino è quasi rilassante! La fine dell'esame è sancita da uno squillo di trombe (manco fosse un volo Ryanair, per intenderci), e tramite un uscita secondaria e sperduta torno a rivedere la luce. Il resto della giornata ho dovuto trascorrerlo chiusa in casa, per ovvie ragioni... I giorni di attesa del referto sono stati abbastanza pesanti: nonostante le buone sensazioni, la mia mente razionale continuava a dirmi: "finché non lo leggi, non immaginare referti positivi!!!". Poi oggi, in tarda mattinata, un WhatsApp dalla "mia" Dottoressa... Apro il messaggio... "PET Negativa". Avrò riletto 50 volte la parola NEGATIVA. Non è una parola fantastica? Quando ho realizzato cosa significasse sono scoppiata in un pianto liberatorio. Non mi sembrava vero, non mi sembra vero ancora adesso... Non immaginavo un esito così positivo nemmeno nelle mie più rosee previsioni. Manca poco alla fine, ormai la strada sembra in discesa, e quel bastardo di Mr. Hodgkin ha finalmente fatto le valigie! 😁


lunedì 5 dicembre 2016

Cosa ho imparato...

5 Dicembre 2016: 65 giorni fa mi veniva diagnosticato il cancro. Non sono un'eternità, ma in questi giorni ho imparato un'infinità di cose. Prima su tutte, ho capito che le cose vanno chiamate col loro nome. Inutile trovare termini "edulcorati" o inutili sinonimi: ho un tumore, e chiamarlo brutto male o cattiva malattia non cambierà le cose. Prendere confidenza con questo termine mi ha aiutato in primo luogo ad averne meno paura, a sapere come "maneggiarlo", e ad usarlo con cura. E' una parola che va usata con circospezione, e con cognizione di causa. Con un tumore non si scherza... Non si sottovaluta. Un tumore sconvolge, sia te, sia chi hai intorno. Ed è in quel momento che capisci cosa (e chi) davvero serve e cosa no. Durante la chemio le forze sono sempre meno, ed i pensieri sempre di più: le poche energie che rimangono ho deciso di usarle per ciò che davvero ne vale la pena. Niente più discussioni inutili, niente liti, basta rincorrere chi non ti vuole. Ho deciso (con non poche sofferenze) di buttare via tutto quello che non serve, di abbandonare le strade senza uscita e le discussioni senza capo né coda. Ho imparato che il tempo è prezioso, soprattutto quello trascorso con me stessa. I momenti passati a prendermi cura di me, a correre nel parco o a farmi le unghie, a leggere sulla spiaggia o a bere un caffè nel mio bar preferito, sono i più importanti. Sono i momenti in cui ti trovi a fare i conti con te stessa, in cui sai che sotto quella parrucca scintillante, il mascara e l'eyeliner, ci sei tu... Con i tuoi capelli da pulcino spennacchiato e le tue cicatrici. Mi manca sentirmi bella: mi mancano i miei lunghi capelli, mi turba ancora vedere la cicatrice della biopsia sul collo, e giro lo sguardo quando mi specchio e vedo il port sotto la mia clavicola destra. In 65 giorni sono stravolta, nel fisico e nella testa, sono una persona completamente diversa. Chissà, forse sarò "bella" in un modo diverso...
A chi non piaccio più, beh... Può andarsene al diavolo. Ogni giorno faccio un passo verso la mia rinascita, verso la mia ritrovata vita, e chiunque mi ostacoli in questo non è più ben accetto al mio fianco. 


giovedì 1 dicembre 2016

Quarto giorno di Chemio

Eccoci qua, il secondo ciclo è finito... Che sia metà o un terzo del percorso terapeutico (lo saprò la prossima settimana, credo, dopo la PET) è comunque un ottimo traguardo. Sono sollevata, più combattiva che mai, e sto meglio. Oggi la terapia è stata particolarmente serena: in sala con me altri due ragazzi alle prese con Mr. Hodgkin. Angelo (all'alba del secondo ciclo) ed Anna (alla sua dodicesima ed ultima infusione). Due persone speciali, ciascuno con la propria storia e le proprie emozioni. Parlare con chi sta attraversando il tuo stesso percorso è quanto di più stimolante un malato possa fare. Confrontarsi su sintomi, sensazioni, o semplicemente raccontare la propria avventura fa sentire immediatamente compresi. Prima di tornare a casa piccolo consulto con la "mia" adorata Dottoressa B. "Sei troppo tesa" -mi ha detto- "devi vivevrtela serenamente". Come darle torto: ci provo con tutta me stessa a farlo. Ma niente, sono un tipo nervoso... Lo yoga mi serve proprio a questo! 😂😂😂 Abbraccio e qualche lacrima con Anna quando è andata via: per quanto abbia trascorso delle splendide ore in reparto con lei, le auguro di non vederla più li dentro. Vorrei per lei tutto il meglio!!! 💚🎈
Approfitto di questo post per ricordare a tutti voi che sono aperte le donazioni AIL fino al 18 Dicembre tramite SMS al 45518! Donate per sostenere il progetto Day Hospital nei Centri Ematologici italiani. Per info su come donare clicca qui: Sostieni AIL. Per ogni malato è estremamente importante continuare a vivere la propria quotidianità, per quanto possibile. Vi ringrazio in anticipo per il vostro sostegno.

PS: Shhhh, non gridiamo troppo, ma i miei capelli stanno lentamente ricrescendo... 🙃 NIENTEDIMENOCHE 1.2 cm (li ho misurati col righello, si...) 😒😒😒